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Cittadinanzattiva - XII Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola


E′ insicurezza la parola chiave per descrivere la situazione delle scuole italiane. Lo denuncia il XII° Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, stilato dall′associazione Cittadinanzattiva e presentato lo scorso 18 settembre a Roma. «Criticità vecchie che riguardano la manutenzione pesante, la presenza di amianto, la mancanza di barriere architettoniche, l′assenza di certificazioni» secondo la coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva, Adriana Bizzarri.

Il Piano del Governo Renzi e gli investimenti da Nord a Sud

L′associazione Cittadinanzattiva sottolinea che, nonostante i provvedimenti d′emergenza promessi da Renzi, molti sono gli interventi da fare, soprattutto sul piano strutturale e della messa in sicurezza. Il Governo, infatti, sta mettendo in campo delle risorse economiche per le scuole, ma, con il Piano predisposto, non solo è stata data una maggiore attenzione alla "bellezza" delle stesse, ma risulta che non siano stati adottati dei criteri oggettivi e misurabili di urgenza e gravità nella distribuzione dei fondi, avendo considerato esclusivamente le segnalazioni dei Sindaci. Nel complesso, è al Nord che sono più consistenti in termini quantitativi gli interventi per scuole sicure e nuove, mentre al Sud sono maggiori gli stanziamenti volti ad apportare migliorie estetiche. Tale situazione, a detta della coordinatrice Adriana Bizzarri, potrebbe essere spiegata dal fatto che le regioni del Nord hanno a loro disposizione fondi messi da parte e oggi spendibili grazie allo sblocco del patto di stabilità. Allo stesso tempo, però, un quadro del genere porta a minori investimenti nelle regioni meridionali e nelle isole, più bisognose invece di curare approfonditamente i deficit strutturali. Per esempio, dallo studio viene fuori che l’Istituto "Giovanni Caso" di Piedimonte Matese, pur essendo in condizioni pessime dal punto di vista della sicurezza, non ha ricevuto alcun finanziamento. La gravità della situazione è dimostrata anche dai tanti incidenti che capitano nelle scuole, per questo motivo, gli esperti della onlus credono nella necessità di cercare finanziamenti anche nel privato, poiché i tre miliardi garantiti dal premier Renzi coprono a malapena poco più di un terzo del fabbisogno stimato nel 2009 dalla Protezione civile: 13 miliardi. Oltre ad auspicare l′eliminazione degli sprechi, inoltre, Cittadinanzattiva si sta adoperando con un′azione di accesso civico e un ricorso al Tar del Lazio affinché il Ministero dell′Istruzione pubblichi i dati regionali nell′Anagrafe dell’edilizia scolastica, che giace incompleta da 18 anni.

La Ricerca e i dati nazionali

Attraverso diversi strumenti di rilevazione (monitori civici, griglie e questionari), sono stati monitorati 213 edifici scolastici in 14 Regioni d′Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto), sulla base di diversi indicatori: il contesto ambientale, la qualità degli edifici, la manutenzione, la sicurezza interna, le certificazioni, l′accessibilità, i servizi a disposizione e il fattore "green". Nel complesso viene fotografata una situazione poco incoraggiante, soprattutto per quanto concerne la sicurezza: quattro edifici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre il 70% presenta lesioni strutturali, in un caso su tre gli interventi strutturali non vengono effettuati.

Innanzitutto, il 54% dei 41mila plessi scolastici è situato in zona a rischio sismico (Sicilia, Campania e Calabria detengono il primato), ma a destare preoccupazione sono anche quelle ubicate in zone a rischio idrogeologico, industriale, vulcanico, zone ad elevato inquinamento acustico o in presenza di amianto o radon. Per quanto riguarda l′aspetto strutturale, il 41% delle scuole cura la manutenzione in modo mediocre o pessimo con lesioni sulla facciata esterna (66%), distacchi di intonaco, in particolare nei corridoi; segni di fatiscenza presenti principalmente in laboratori, aule e bagni (lesioni alle pareti, finestre non integre, cavi elettrici volanti). Solo nell′ultimo anno scolastico si sono registrati 36 crolli in tutta Italia. I cortili, presenti nell′89% dei casi, oltre ad avere una pessima recinzione, vengono utilizzati come magazzino o parcheggio. I bagni mancano di carta igienica, sapone, asciugamani e scopini per il wc, mentre le aule risultano gli ambienti più sporchi.

Sul fronte sicurezza, le carenze sono una componente caratterizzante delle scuole monitorate: niente vetrate a norma nel 52%; in tre aule su quattro mancano le porte con maniglione antipanico, senza considerare quelle mancanti in bagni, laboratori, palestre, mense e cortili (presto obbligatorie per legge). Per quanto riguarda le certificazioni, pochi sono gli edifici scolastici in possesso di certificato di agibilità statica (33%) e prevenzione incendi (23%): prova tangibile della responsabilità negligente degli enti locali, mentre invece, le procedure e la documentazione richieste al personale scolastico (prove di evacuazione, documento di valutazione dei rischi, segnaletica uscite d′emergenza, estintori) vengono messe a punto dalla quasi totalità delle scuole.

Molto sconfortante la situazione delle barriere architettoniche: basta sapere che una scuola su quattro non ha riservato posti per disabili nel parcheggio interno, mentre solo il 46% degli edifici può contare su un ascensore che nel 20% dei casi risulta non funzionante. Barriere che intralciano l′accessibilità presenti in maniera consistente anche in aule (29%), laboratori (28%), ingressi (21%), palestre (18%) ed altri spazi di fruizione, inclusi i bagni. Per non parlare dell′assenza di banchi adattabili a studenti in carrozzina o delle attrezzature didattiche che consentono una loro partecipazione attiva.

Se non si può evitare di constatare l′occorrenza episodica di atti di vandalismo, così come le manifestazioni di bullismo e criminalità di cui sono vittime edifici ed allievi, nel rapporto spiccano anche alcuni aspetti positivi. Sono in aumento, infatti, le scuole che ricorrono a fonti di illuminazione a basso consumo (32%), pannelli solari e altre fonti rinnovabili (9%) e che praticano la raccolta differenziata (65%). Infine, si da′ sempre più importanza all′apertura pomeridiana dei locali scolastici per attività didattiche ma anche culturali, sportive e ricreative.

Quali sfide per la scuola?

Sicurezza, manutenzione regolare e abbattimento delle barriere architettoniche: dal Rapporto elaborato da Cittadinanzattiva, si rileva la necessità impellente di investire maggiormente su questi punti, per incrementare l′accoglienza e far sì che la scuola italiana possa finalmente mostrare la sua natura di "bene comune" a disposizione dei cittadini.

Fonti: Cittadinanzattiva, Repubblica.it

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