Si chiama
WellCome il nuovo servizio di ricerca e selezione di
assistenti familiari con il quale il
Consorzio Parsifal si candida ad operare in un ambito ancora oggi connotato da irregolarità e abusivismo, proponendo un modello trasparente e tutelante di presa in carico sia dei bisogni della famiglia sia del trattamento delle lavoratrici.
Al termine di un proficuo incontro con i sindacati, durante il quale sono stati discussi gli andamenti occupazionali, le innovazioni sull’organizzazione del lavoro ed i prossimi programmi di sviluppo, Del Monaco rilancia: «
Forse si tratta del progetto che più abbiamo a cuore, quello che ci vede insieme ad una rete di cooperative sociali di tutta Italia, coordinate da
Cadiai, per costruire un′inedita offerta di servizi di cura da proporre sul mercato privato».
«Stiamo via via mettendo in piedi - continua Del Monaco - un nuovo sistema di servizi, articolato e completo, in cui il ruolo centrale spetta al
care manager. Si tratta di figura professionale che
unisce più competenze: una persona che propone soluzioni lungo tutto il percorso di cura affrontato dalle persone in difficoltà e dalle famiglie che riterranno di rivolgersi al nostro servizio. Durante il primo contatto il care manager raccoglie tutte le informazioni utili per elaborare un modello personalizzato del servizio di cura, corrispondente ai bisogni ricostruiti ed alle caratteristiche della domanda.
Un servizio dinamico - che non a caso si chiama
ComeTe: perché viene realizzato su misura e perché si adatta continuamente alle esigenze dei beneficiari».
Ad occuparsi nelle regioni
Lazio,
Abruzzo e
Sardegna della traduzione pratica del servizio sono undici cooperative sociali consorziate:
Al parco (Roma),
Alicenova (Viterbo e Roma),
Altri colori (basso Lazio e nord Sardegna),
Astrolabio (Latina),
Cotrad (Roma e Latina),
Domino (Frosinone),
Il dono (Roma),
Meta (Roma),
Noa (Cagliari),
Orizzonte (Pescara),
Samidad (Chieti).
«Immaginate - dice
Antonio Di Biase, coordinatore del progetto ComeTe-Parsifal - un anziano che per un evento traumatico è costretto ad un periodo di degenza in ospedale o in Rsa. Riabilitatosi, viene dimesso.
La famiglia in poco tempo deve provvedere al suo rientro, adattare la casa ai suoi bisogni, intanto cambiati, ed organizzarsi per prestargli assistenza. Quasi sempre quel che arriva a noi, a questo punto, è la richiesta di una badante. Che sembra essere la soluzione di tutto. Meglio se disponibile 24 ore su 24, sette giorni alla settimana. Una risposta frettolosa, costosa, quasi sempre insostenibile ed instabile, che non garantisce la piena professionalità che il caso richiede e che mette la famiglia, impossibilitata a regolarizzarla in pieno, in una condizione di debolezza».
«
Cosa fa invece la nostra care manager?» Di Biase lo spiega rapidamente: «Primo, decostruisce la richiesta, il che significa che fa un mucchio di domande alla famiglia. Poi ricostruisce il bisogno ed infine propone una soluzione diversa, in cui, sì, magari può anche esserci l′assistente familiare, ma per un periodo più congruo, e poi, se serve, il
telesoccorso, o, per alcune prestazioni, l′
infermiere, oppure, in alcuni momenti della settimana, l′
operatore socio-sanitario. E magari orienta la famiglia alla fruizione dei servizi pubblici esistenti sul territorio. Noi diciamo che "mette su un pacchetto di servizi". Un′offerta articolata, modulabile, puntuale, regolare, ed anche meno costosa di quanto sarebbe stata una badante assunta a tempo pieno».
Ci sono voluti anni per predisporre tutti gli strumenti, comuni a più cooperative sociali in tutta Italia e che costituiscono la gamma ampia di risposte cui la care manager può far ricorso. L′
11 febbraio il sistema dei servizi ComeTe avrà la sua presentazione ufficiale a
Bologna, nella sala conferenze del
MaMbo (Museo di arte moderna), all′interno di un convegno che non a caso è dedicato al problema dell′isolamento in cui si trovano persone e famiglie.
L’obiettivo di Rete ComeTe e del servizio WellCome è di contribuire alla proposta di servizi che garantiscano qualità e che non rinunciano al fatto che la funzione pubblica, pienamente e intenzionalmente assolta dalle cooperative sociali, resti la principale garanzia di equità dei servizi resi.
Le foto sono state scattate da Federica Angelucci presso un′abitazione rggiunta dal servizio di assistenza domiciliare del Consorzio Parsifal e della cooperativa sociale Altri colori.